Lo sguardo al di là della siepe in un’ottica illusoria tra messa in scena e sipario è la narrativa che interessa Pietro Guglielmin , diplomato in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, parte del direttivo di Ex Amato e protagonista di numerose mostre in Italia e in Europa. La sua pittura ruota attorno al forte bilico che intercorre tra il significante e il significato: dall’unità prima della foglia sovrappone e stratifica le sue pennellate sino a creare lo spessore della siepe, “un muro vivo e non pieno”, in una ripetizione quasi ossessiva e dal contrasto materico dato dalla linearità della cancellata e la bidimensionalità della foglia. In opere come Paint it Black , 2021, e il trittico Le mille foglie blu, 2022, coprendo e annullando con il folto fogliame della siepe lo sfondo della tela, l’artista realizza un’ipotetica prospettiva negando il dipinto sottostante, creando un’altra profondità: eliminando un’immagine, ne crea una nuova; ma non c’è niente di vero, lo spettatore si trova di fronte un telaio, un muro e quindi, di fatto, non è negato nulla. Il gioco di nascondimento e manifestazione s’intensifica nelle sue Sculture di dipinti, 2020, parte scultorea delle sue tele e in mostra in occasione di BienNolo 2023. Sono opere di grandezza variabile, in acrilico e gesso su legno, lo stesso legno utilizzato per fare i telai dei quadri. Il gioco tra le ombre generato dalle sculture vuole trasporre la visione stratificata e di confine in una costante che si muove tra ciò che si mostra e ciò che si nasconde.
Aurora Piedigrossi
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Grazie a Daniela Nocivelli e Antonio Romanelli per aver sostenuto anche questa terza edizione Grazie a Maurizio Zamboni per le splendide t-shirt THALITA KUM Grazie a Cristiano Cavallo per aver contribuito alla realizzazione del catalogo