Metodo, Materia e Meditazione
I processi di metodo prevedono pratiche che potremmo quasi definire meditative in cui l’artista sviluppa l’opera processando la materia: T-yong Chung recupera e dà nuova vita a oggetti provenienti da fabbriche abbandonate attraverso un’azione costante sulla superficie degli stessi, utilizzando carta vetrata rimuove la ruggine del tempo, restituendo loro una nuova funzione; un incessante corpo a corpo con la materia caratterizza invece l’intervento di Serena Fineschi che realizzerà un’opera che cita l’Action painting: un grande dripping di chewing-gum masticati e sputati, tentativo di trasformare, provocare, assimilare e ricomporre la materia. L’intervento ambientale di 2501 evidenzia un processo creativo in cui il segno pittorico, la tensione del gesto, il movimento circolare e continuo come in un loop trasformano la materia, lo spazio, la superficie e l’architettura stessa, in un rito dove artista e luogo si fondono attraverso quella che potremmo definire una pittura automatica.