Mafalda Galessi
1992
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Organiera, 2021
L’incontro tra sacro e profano: l’organo, strumento principe della musica sacra occidentale e la caffettiera, regina nella quotidianità. Lo strumento liturgico per eccellenza che incontra la moka. Il vero e proprio corpo sonoro dell’opera sono le diciannove canne “ad anima” che, disposte in ordine di gradazione semitonale, creano un coro timbrico. L’acqua in ebollizione nella caldaia della moka produce la pressione necessaria affinché si compia una curva sonora esponenziale: da un iniziale stadio di impercettibile sibilo fino ad un concitato concerto di volatili, la cui durata è direttamente proporzionale all’evaporazione totale dell’acqua. La musica e la realtà dell’ordinario si reinventano e significano a vicenda: lo strumento sacro evade l’uso regolamentare per sposarsi con la liturgia della vita quotidiana, alimenta la melodia del gesto conviviale e ne conferisce la medesima dignità, in uno strumento dalla snella solennità e grossolana grazia.
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