Etichetta CORPOMORTO e Parole di Pane, 2021 - Biennolo

Elena Bellantoni

1975

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CORPOMORTO
Parole di Pane, 2021

 

CORPOMORTO: ho deciso di lavorare sul concetto di corpo morto – parola presa in prestito dal linguaggio marinaresco – ovvero quell’oggetto in cemento che fa da punto di ancoraggio in fondo al mare. Mi interessano gli aspetti linguistici di quest’elemento: la parola corpo-morto evidenzia, con il suo peso, la presenza di molti corpi morti nei nostri mari così come tanti sono i corpi che abbiamo visto sottratti in questo ultimo anno pandemico e ancora tutti quei corpi che per diverse ingiustizie non galleggiano più. La parola ancoraggio sottolinea l’azione di buttarsi, il coraggio di usare il proprio corpo come luogo e spazio che fa salpare. Il linguaggio diventa un “salvagente” un luogo su cui potersi appoggiare. Tutte le lettere – che butto in acqua attraverso un’azione performativa – sono di colore arancio intenso: lo stesso dei giacchetti di salvataggio usati nei nostri mari. Una scritta affiora a pelo d’acqua: ancora corpo morto tra cielo e terra coraggio. (E.B.) Parole di Pane è un laboratorio relazionale con gli abitanti del quartiere in collaborazione con un forno e una panificatrice/panificatore. L’idea è quella di lavorare su delle parole che si vogliono condividere, che vengono impastate, con un impasto tipico del forno, e poi cotte con un gruppo di persone che vogliono partecipare. Le parole vengono poi spezzate e mangiate attraverso un’azione collettiva. L’artista performa le parole, leggendo dei testi di poesia visiva. Elena Bellantoni (1975) vive e lavora a Roma. Dopo la laurea in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università “La Sapienza” di Roma, studia a Parigi e a Londra dove, nel 2007, consegue un master in Visual Art al WCA University of Arts. In seguito approfondisce il teatro-danza e le arti performative seguendo workshop in Italia e all’estero. Nel 2007 costituisce “Platform Translation Group” e nel 2008 apre lo spazio no profit “91mQ art project space” a Berlino; nel 2015 è cofondatrice di “Wundebar Cultural Project”. Attualmente è docente di Fenomenologia del Corpo e Metodi e tecniche per l’Arte Terapia all’Accademia di Belle Arti di Roma.

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