Il percorso artistico di Aronne Pleuteri inizia già dall’infanzia, periodo in cui si avvicina al mondo della musica, per aprirsi con il tempo ad altri campi, tra i quali la pittura. Nel 2019 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, nella quale tuttora prosegue il suo percorso di studi. L’artista mescola all’interno delle proprie opere realtà e fantasia in un racconto di immagini dal sentore apocalittico, dove la figura umana è resa inessenziale a favore di elementi atmosferici di sfondo, che ne divengono i reali protagonisti. In tal senso una discreta importanza è data alla ricorrenza delle geometrie del cono e del cerchio, allegoria dei concetti di verticalità e orizzontalità. In questo universo di forme appena delineate e colori fortemente innaturali i ricordi d’infanzia occupano uno spazio fondamentale: è il caso di Man vs. Wheel 2 (spaghettificazione). 2023, la cui atmosfera rammenta con una certa nostalgia le giornate trascorse nella casa dello zio, alla presenza di un quadrittico di dipinti raffiguranti i Cavalieri dell’Apocalisse, divenuti principale motivo di ispirazione della serie. Le rapide pennellate richiamano immaginari onirici e fantastici, in cui l’inconscio evoca figure filiformi ed evanescenti, dai tratti confusi e sfocati; un mondo in cui la presenza della natura è a metà tra l’ostilità matrigna e il conforto idillico. Rese fragili dalla medesima verticalità che le distingue, le sue figure sembrano tendersi gracilmente verso l’alto, quasi ricercando il tocco del cielo. Esempio di questa incerta stabilità è la scultura Uomo rastrello – Confuso nel suo stato vegetale (2023), che ritrova la figura umana tramutata in un ibrido a metà tra l’utensile e il piccolo arbusto. L’artista sembra così voler aprire una finestra su un mondo fittizio, al limite del fiabesco, dove la consapevolezza adulta si riconcilia all’innocenza infantile, coinvolgendo lo spettatore in un ipnotico viaggio tra universi paralleli.

Farinazzo Eleonora Fazzari Marco