Spaziando tra pittura e video, disegno e scultura, Filippo La Vaccara dà vita a immagini nitide, candide e luminose, avvolte in atmosfere di sogno e di fiaba. In bilico tra reale e irreale, le sue opere sono caratterizzate da forme semplici, la cui forza risiede nella sintesi e nell’essenzialità.
Il linguaggio poetico di La Vaccara procede per sottrazione. Affonda le radici in impressioni quotidiane trattenute in forma di ricordi, lasciate sedimentare e poi riaffiorare per essere, infine, trasfigurate nel e dal processo creativo.
Nascono così le figure che l’artista modella in terracotta. Sono ritratti di amici e parenti, ma anche di sconosciuti, persone incontrate casualmente, o soggetti frutto di fantasia.
Il lavorio della memoria determina una perdita, restituendo immagini residuali: i volti sono indefiniti, i tratti sommari, accennati. Il dettaglio mancante si trasforma in un elemento rivelatore, che funziona come uno stimolo in grado di indurre lo spettatore a intravedere i lineamenti e le espressioni di visi che appartengono non più al mondo dell’artista, ma alla propria sfera relazionale.
Situate in una zona di confine tra realtà e apparizione, le figure di La Vaccara sono familiari e totalmente estranee, spiazzanti e coinvolgenti al tempo stesso, capaci di spingere chi le osserva a perdersi tra vissuto e immaginato.
Vanessa Villa
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Grazie a Daniela Nocivelli e Antonio Romanelli per aver sostenuto anche questa terza edizione Grazie a Maurizio Zamboni per le splendide t-shirt THALITA KUM Grazie a Cristiano Cavallo per aver contribuito alla realizzazione del catalogo