Poor Poor Jerry, 2018
Rä di Martino
Il topo Jerry, solo e invecchiato, dislocato in un paesaggio desertico che non gli appartiene, vaneggia, logorato dalla solitudine, dalla malinconia. L’immagine del celebre pestifero topo che ha sempre dato filo da torcere al suo storico rivale, il gatto Tom (Poor Poor Tom!), non potrebbe essere più distante da quella impressa nel nostro immaginario collettivo. Non ghigna più astutamente, non corre, non ride, non si pavoneggia. Così un po’ in pensiero, osserviamo Jerry trascinarsi per lande disabitate, nel tentativo di capire cosa possa essere accaduto alla star animata.
Seguiamo un flemmatico Jerry trasportato dal ritmo di una invadente traccia audio che riecheggia nel paesaggio. Si cimenta in passi di danza che il suo vecchio corpo compie a fatica, si rende ventriloquo di un montaggio di dialoghi presi in prestito da alcuni noti film sentimentali. Un incontro di mondi popolari adiacenti, che sono sempre stati materiale di riflessione per Rä di Martino, qui si sviluppano in un percorso narrativo privo di trama, capace tuttavia di mettere in discussione ricordi, conoscenze e visioni.
Facendo uso di elementi ed espedienti riconoscibili, entrando e uscendo dalla realtà, anche in questa occasione Rä di Martino riesce ad elaborare un lavoro di traduzione sullo sconfinamento tra memoria personale e collettività dell’immaginario sensoriale. Attraverso un sapiente utilizzo della storia dell’immagine, dei suoi protagonisti, e delle traccia che lasciano nel nostro quotidiano, l’artista con Poor Poor Jerry riflette sui segni che compongono il nostro alfabeto emotivo, mettendo in crisi il sistema di mappatura della nostra esperienza visiva e sentimentale. (Ilaria Gianni)
Rä di Martino (Roma, 1975) ha studiato al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art di Londra, ha poi vissuto a New York, dal 2005 al 2010; vive e lavora ora a Roma. Ha esposto in istituzioni quali la Tate Modern a Londra, il MoMA PS1 a New York, Palazzo Grassi a Venezia, GAM e Fondazione Sandretto Rebaudengo a Torino, MACRO e MAXXI a Roma, Museion a Bolzano, MCA a Chicago, Hangar Bicocca e PAC a Milano. Ha partecipato a festival del cinema internazionali quali Festival del film Locarno, VIPER Basel, Transmediale Berlino, Kasseler Dokfest, Torino Film Festival, e al Festival del Cinema di Venezia vincendo nel 2014 il Premio SIAE, il premio Gillo Pontecorvo e una menzione speciale ai Nastri d’Argento con il film The Show MAS Go On (2014). Il suo primo lungometraggio Controfigura (2017) è stato presentato in anteprima all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Nel 2018/2019 sviluppa il progetto AFTERALL, con il sostegno del premio del Mibac – Italian Council in collaborazione con la Fondazione Volume! presentato al Mattatoio – Palexpo di Roma (2019) e nel 2020 al Kunstmuseum St. Gallen (2020); 2019/2020 produce un nuovo video “L’eccezione” commissionato ed al Museo del 900 di Firenze, che vince la prima edizione del premio Lio Capital (Milano, 2020). Nel 2021 sviluppa il documentario per ARTE’ “Il giardino” e il video sul Teatro di Pontedera “Fuori dai teatri”. Durante l’estate 2021 è stata in residenza alla Mahler&Lewitt foundation a Spoleto.