Senza Titolo, 2021
Paolo Masi
L’installazione di Paolo Masi riprende la tematica che dagli anni Settanta contraddistingue la ricerca dell’artista, vale a dire il binomio cartone/plexiglass, laddove il primo è elemento povero su cui dipingere, tracciare, lasciare cioè un segno visibile, e il secondo è inteso come materiale tecnologico che, oltre a tenere insieme i cartoni sovrapposti, si pone in dialogo con i medesimi.
La composizione diviene quindi “partitura” di colore filtrato dalla trasparenza del plexiglass, composizione astratta in cui le tracce lasciate dall’artista compongono la melodia stessa.
La sequenza si presta a una disposizione che può variare in base allo spazio che la ospita,
trasformando l’opera e rendendola ogni volta sempre diversa.
Paolo Masi nasce a Firenze nel 1933, dove vive e lavora. Dopo aver elaborato negli anni Cinquanta e Sessanta un’attività articolata, complessa e diversificata, si avvicina alle contestuali esperienze analitico-riduttive, scomponendo e riorganizzando sul pavimento e contro le pareti aste di alluminio, specchi, fili o piccole stecche di plexiglas colorato, che estendono anche alla terza dimensione la ritmicità dello “spazio-colore”. La fase successiva coincide con il ritorno alla bidimensionalità attraverso il progetto “Rilevamenti esterni – conferme interne” (1974-76). Tra le varie partecipazioni ricordiamo la Biennale di Venezia (1978); XI Quadriennale romana (1986); Kunstlerbücher di Francoforte e Erweiterte Fotographie Wiener Secession di Vienna (1980) e altre centinaia di mostre nel mondo.